– revisionato il 27/10/2020 –

Diceva Nino Manfredi in “Tanto pe cantà”: <<basta la salute un par de scarpe nove e poi girà tutto er monno>>

Rifacendoci a quello che è il nostro hobby fotografico, mi piace contestualizzare questa espressione trasformandola in  <<basta na reflex e un treppiede e poi girà tutto er monno>>

In effetti non c’è niente di più vero. Quanto è importante per noi che pratichiamo l’arte fotografica avere sempre al seguito un treppiede pronto all’uso? In particolare un treppiede pratico, funzionale, versatile, leggero, poco ingombrante e possibilmente non troppo costoso.

Credo che queste esigenze, sebbene possano essere molte, ce le abbiamo tutti e non sempre riusciamo a trovare prodotti con la totalità delle caratteristiche sopra elencate che possano soddisfarci.



Io un test l’ho voluto fare ed è stato molto proficuo perchè da quando l’ho provato la prima volta è diventato il mio compagno di viaggio fisso. Parliamo del treppiede Andoer Pro Q999.

Ci sono diverse versioni di questo modello, tra cui quella in carbonio. Io ho voluto testare la versione in lega di magnesio in quanto preferivo più pensantezza che si traduce in maggior stabilità.

Se devo essere sincero, con i suoi soli 45 cm di lunghezza da chiuso e i suoi 1,5 kg di peso, sono rimasto positivamente impressionato sin da subito. Se confrontato con prodotti più blasonati ad esempio la serie Befree Manfrotto, non ho trovato grosse differenze in termini di stabilità.

Anzi, già il fatto di avere in più le bolle per la messa in piano, la testa con frizione, manopola per il panning nonchè la possibilità di conversione in monopiede, la complessità di questi vantaggi rende il Q999 a mio parere superiore.

Di contro in questo treppiede, nonostante la sua bella presenza, ho dovuto constatare delle imperfezioni, ma che tuttavia possono essere ovviate con delle semplici accortezze:

1) Dopo un po di tempo che lo si estende e lo si comprime le viti possono allentarsi. Con una comunissima brucola si può stringerle in qualsiasi momento per farlo tornare all’originale rigidità.



2) Solitamente tutti i tipi di treppiede più si estendono meno stabilità si ha. Al fine di renderlo più fermo possibile, in base a quanto vento tira durante gli scatti, è possibile attaccare lo zaino al gancio previsto per dare maggior peso al blocco. In questo modello in particolare estendendo completamente il bastone centrale può verificarsi che la reflex subisca delle vibrazioni, vuoi per il vento stesso, vuoi perché magari camminando nei pressi del treppiede di riflesso gli trasmettiamo le vibrazioni del terreno. In genere basta fermarsi alla prima estensione del bastone e si evitano scatti micro mossi.

La possibilità di avere monopiede e treppiede in unico prodotto per me è fantastica… il tutto ad un terzo del prezzo di un accessorio simile di livello professionale! E voi che aspettate a provarlo? Se volete avere informazioni più approfondite vi rimando al link Amazon raggiungibile da qui.