Quando parliamo di composizione fotografica facciamo particolare riferimento a tutte quelle decisioni che il fotografo prende, al momento dello scatto, riguardo alla scelta del soggetto che si vuole rappresentare nonché alle sue relazioni con l’ambiente circostante (sfondo).

Il fine di principe di queste decisioni deve essere essenzialmente il comporre un’immagine che riesca a trasmettere le sensazioni di quel particolare momento, coinvolgendo l’osservatore e focalizzandone l’attenzione su determinati particolari.



Se si riesce a materializzare tale obiettivo vuol dire che si è resa “dinamica” un’immagine, allontanandola dal senso di staticità che si può creare fotografando un soggetto immobile (un albero, una casa).

E’ importante comunque sapere che scattare una foto ben composta non è sempre semplice, in quanto il numero di elementi presenti nell’inquadratura potrebbe rendere difficile il posizionamento di un soggetto in modo tale che attragga l’attenzione ed evitando di distrarre l’osservatore da particolari secondari o indesiderati. Succede dunque spesso che in una foto vengano mostrati elementi in posizioni di disturbo sui quali cade l’occhio, distogliendo la concentrazione dal vero protagonista dello scatto che viene lasciato in secondo piano. In alcuni casi possono finire nell’inquadratura soggetti indesiderati che rovinano la scena (tipico esempio è il palo della luce con i suoi fili davanti ad un paesaggio).

A coloro che si cimentano le prime volte a fotografare suggerisco sempre di non posizionare il soggetto al centro dell’immagine ma di cercare di decentrarlo rendendo l’immagine più movimentata (evitando la tipica inquadratura da fototessera, piatta e statica). Questo consiglio si basa su una regola principale da seguire (ma anche infrangere), la più nota nel campo della composizione dell’immagine: la regola dei terzi.



Ma bando alle ciance e andiamo a descrivere praticamente in cosa consiste questa famigerata regola. La foto che vi mostro di seguito ne è l’esempio lampante.


Mi trovavo ad Aruba, un’isola delle Antille Olandesi. Quel giorno piovve talmente tanto
che l’acqua piovana formò un laghetto per quasi tutta la Eagle Beach. Vedendo la situazione
che mi si era creata davanti agli occhi cacciai all’istante il cellulare e scattai senza
pensarci due volte.

Per utilizzare la regola dei terzi occorre suddividere la scena in nove quadrati. Ogni fila o riga di quadrati corrisponde ad un terzo. Il trucco sta nel posizionare il soggetto in una delle quattro intersezioni delle linee rette.

Analizzando la foto in argomento possiamo notare che il sottoscritto

1) ha messo in evidenza la donna posizionandola nella prima intersezione in basso a sinistra;

2) ha dato più importanza al cielo del crepuscolo (esso difatti occupa due terzi dell’immagine), piuttosto che il laghetto.

Un ulteriore trucchetto che si usa nella fotografia panoramica consiste nel far combaciare la linea dell’orizzonte con una delle due linee orizzontali dei terzi

In definitiva, la foto che stiamo studiando è certamente un’immagine ben composta e dunque ben bilanciata e armonica.

Già quanto detto sopra ti è sufficiente per produrre scatti di qualità. Ad ogni buon conto, ti segnalo altresì una guida interessante che spiega approfonditamente l’argomento raggiungibile da qui.